INSETTImana, il racconto

Un mese fa prendeva vita il progetto di INSETTImana, nato da un’idea e da desideri condivisi e rivelatosi, poi, una piccola grande incredibile avventura!

Quando una “formica” e “un’ape” si incontrano…

Conosco da tempo e ammiro molto il lavoro, la passione e la dedizione di Vicky , lei che è preziosa custode del sapere e dei segreti del mondo delle api e un’esperta esploratrice del territorio murgiano. Quando l’idea del nostro progetto ha iniziato a prendere forma, ero certa che il suo Alveare da favola sarebbe stato il locus amoenus perfetto. Così è stato e qui proverò a raccontarvi un po’ dell’energia travolgente che ha animato i giorni trascorsi insieme durante INSETTImana.

INSETTImana nasce come un’esperienza immersiva nella natura per stimolare e sensibilizzare la formazione di un sé e di un pensiero ecologico. Un piccolo ma intenso percorso rivolto ai bambini per imparare ad ascoltare e osservare, approcciarsi e connettersi con gli altri e la natura; ora più che mai, occorre educare al pensiero ecologico e farlo attraverso l’esperienza diretta con la natura, esercitando e allenando lo spirito di condivisione, la consapevolezza, l’ascolto e la cooperazione è fondamentale.

Il nostro è stato un approccio giocoso e creativo, la scoperta e la curiosità hanno guidato i nostri giorni insieme, ma anche e soprattutto il dialogo e il confronto. No, non è stato sempre facile, affatto. Occorre il tempo necessario per imparare a riconoscere e riconoscersi, rispettare, condividere lo spazio e le esigenze, i ritmi di ciascuno. Bisogna farlo mettendosi all’altezza dello sguardo e del mondo bambino, così brulicante e vivo, esigente, affamato.

Abbiamo imparato, tutti insieme, a lavorare in gruppo e ogni bambino è stato parte attiva e collaborativa, proprio come succede in un formicaio o in alveare: fare la propria parte e sentirsi parte di un tutto.

I giorni di INSETTImana sono stati scanditi da piccoli rituali e momenti fondamentali di riflessione, letture, ascolto e dialogo che si sono alternati a momenti di scoperta, gioco, esplorazione, osservazione e autonomia. Il boschetto di Alveare da favola è stato uno scenario perfetto, così raccolto eppure così compiuto e ricco.

La lettura a voce alta è stato uno dei due punti cardine del progetto. Un momento di assoluta condivisione rituale, accolti e protetti nella cupola dell’apiario, con il ronzio in sottofondo, abbiamo letto, sfogliato, ascoltato e dialogato. L’albo illustrato, allora, si è fatto tramite e chiave per prepararsi all’incontro con gli altri e la natura, predisporsi all’ascolto come punto di partenza e lasciarsi coinvolgere dal potere suggestivo delle immagini e dalle trame e dagli intrecci che ogni storia porta con sé. La lettura condivisa, attraverso una selezione accurata di testi di letteratura illustrata e divulgativa, è stata una esperienza piena di curiosità, stupore e vivacità e poter leggere in uno scrigno poetico come quello dell’apiario è stato, innanzitutto per me, un privilegio.

La preparazione e la condivisione della merenda è stata un’altra parte preziosa e coinvolgente del progetto. Ogni giorno, legati i grembiuli e indossato la toque blanche, i bambini hanno sperimentato in piena autonomia e preparato la merenda utilizzando utensili, manipolando e dosando gli ingredienti, annusando e assaggiando. Miele, semi, frutta, pane fresco, pomodori, pancakes e confetture sono state le merende che i bambini hanno preparato e gustato attorno ad un grande tavolo. Un momento di convivialità e partecipazione fondamentale che ha aggiunto punti forza alle dinamiche di gruppo e all’aspetto sociale. Inoltre, rendere i bambini autonomi e consapevoli, renderli partecipi e conoscere ciò che arriva sulla tavola, imparando a non sprecare e ad assaggiare prima di rifiutare, è un esercizio dalla forte valenza ecologica.

INSETTImana è stata anche una esperienza all’insegna della biodiversità e in questo Vicky è stata una guida preziosa, attraverso le passeggiate, le esplorazioni, l’osservazione e la raccolta.


A me non interessa se uno va nella luna, se poi non riesce a conoscere nemmeno l’erba che ha sotto il piede facendo un passo. In cento metri di giardino, magari, porti solo il cane a fare i bisogni, ma in duecento metri di terra a un bambino puoi insegnare una vita: gli fai trovare la pianta medicinale. gli fai trovare la pianta da mangiare, gli fai vedere il mimetismo fra insetti e piante. Per me la scuola è questa, e io gliele mostro, queste cose, ai bambini. Tu vedessi come si attaccano, come sono felici, perché scoprono un mondo che non esisteva prima. (Libereso Guglielmi)

Questa citazione, a me cara, apre un saggio che è stato per me fonte di ispirazione: “Educare al pensiero ecologico” di Rosa Tiziana Bruno per Topipittori e che consiglio agli insegnanti, agli educatori, ai genitori.

In questo nostro percorso, che ha preso forma e vita per la prima volta, c’è stato spazio e tempo per leggere, parlare, fare e disfare, raccogliere tesori, intrecciare fili e preparare tane, lavorare la lana e creare dei mandala, imparare a descrivere un frutto o a riconoscere quanta diversità ci circonda e come tutto vive e si regge su un fragile e straordinario equilibrio, nel quale noi tutti dobbiamo imparare a starci con la più urgente e necessaria attenzione e cura.

L’ultimo giorno di INSETTImana ci siamo ritrovati spesso in cerchio, attorno ad una bacinella piena di fango, o ad un paiolo profumato e magico, o ad una ciotola con un goloso impasto: è stato come chiudere e completare un piccolo ma prezioso cammino insieme.

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